Big Data e Empowerment a Cup2000: Norvegia, Danimarca, Singapore a confronto con Emilia-R., Veneto, Trentino, Lombardia, Piemonte, Friuli VG. Nella foto: Derrick De Kerchkove spiega il ‘Grande Fratello’ di Singapore. Nei paesi del Nord Europa non si parla più di paziente ma solo di cittadino. Cambia completamente il rapporto comunicativo con la sanità. Reti leggere (social) e pesanti (sistemi comunicativi della Sanità) devono dialogare per la professoressa Marguun Aanestad dell’Università di Oslo. Il DG Mazzini affronta il tema delle tecnologie per i Big Data. Marisa De Rosa (Cineca) spiega l’universo dei Big Data della Sanità. Daniele Donati (Univ. di Bologna) quello di una legislazione della Privacy che rincorre l’innovazione. Conforti (Provincia di Trento) ha un modello efficace di goverment per il digitale; Ferruccio Ferranti (CSI Piemonte) rileva le tante approssimazioni attorno al FSE. Miserendino (Regione Emilia-R) svela le prossime evoluzioni ‘lato cittadino’ del Fascicolo. Anna Roli e Roberto Mazza (Istituto Nazionale Tumori, Mi) presentano una Cartella Clinica Elet. che recepisce il parere del paziente. Claudio Borghi (Sant’orsola Mapighi) ricorda che la sanità metropolitana bolognese se vuole integrarsi a bisogno di reti digitali. Giambattista Sisca (medico sportivo) riflette su giovani e FSE. Fulvio De Nigris (Amici di Luca e Scuola dei Diritti dei Cittadini A.Ardigò) spiega come tutto questo è visto da un cittadino nel labirinto sanità. Il sociologo Cipolla è scettico sui modelli nordici (definiti ‘ luterani’) e preoccupato della dispersione culturale di quanto stiamo facendo a Bo. Il suo collega Zanutto porta i dati (eccellenti) del Fascicolo di Trento. Federica Sandri spiega il modello digitale della Sanità veneta (FSE piattaforma di servizi per i cittadini). Conclude Luca Rigoni (direttore Assinter): si apre una nuova policy digitale. Altri ancora arricchiscono il confronto. Un bellissimo appuntamento di studio sulla nuova Sanità ormai digitalizzata. Con il cittadino al centro. Nel mondo EHealth non basta ‘fare’, bisogna soprattutto ‘pensare’ (per muoversi verso il futuro).
La mia introduzione in sintesi: “Un cittadino-paziente dotato di empowerment, non solo ‘destinatario di dati di salute’, ma capace di trasformarli in informazione, conoscenza riferita al suo corpo e alla sua mente (dati individuali) e alla comunità che lo circonda (Big Data): per una ‘conoscenza relativa’ della propria salute”.
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