Dopo il Coronavirus, da Bologna, la SANITÀ’ del FUTURO, quella di COMUNITÀ’, nel seminario di apertura della Scuola Achille Ardigò del Comune di Bologna

Venerdì 27 novembre è stato inaugurato il Corso magistrale 2020/2021 della Scuola Achille Ardigò del Comune di Bologna con un importante seminario dedicato al tema del coronavirus e del suo impatto sulla sanità pubblica, sugli anziani e sulla gestione dell’emergenza nel bolognese. 

Sono intervenuti Paolo Pandolfi (Direttore dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl di Bologna), Maria Adele Mimmi (Capo Area Welfare del Comune di Bologna), Ivo Quaranta (Centro Salute Internazionale – UNIBO), Lorenzo Chiari (Università di Bologna),  Sandra Zampa (Sottosegretario di Stato Ministero della Salute), Giuliano Barigazzi (Assessore Sanità e Welfare del Comune di Bologna), Paolo Bordon (Direttore Generale Ausl Bologna), Sonia Cavallin (Associazione Achille Ardigò), Carla Marzo (medico di famiglia), Everardo Minardi (Università di Teramo), Manlio Nicoletti (Direttore del reparto oculistica dell’Ospedale Maggiore) e Chiara Gilbertoni (DG Policlinico Sant’Orsola Malpighi)

È stato un momento di altissima riflessione e progettazione di una nuova sanità che, partendo dalla crisi del coronavirus e da una riflessione critica sul sistema sanitario pubblico – pur rilevando le positività di quello bolognese che resta un punto di eccellenza nel contesto regionale e nazionale – ha sottolineato la necessità di andare verso un nuovo progetto salute di comunità.

Vanno abbandonate illusioni ospedalocentriche nell’ambito di un nuovo welfare di comunità. Occorre dotare il sistema di cura dell’enorme massa di dati e big data dematerializzati di cui ormai dispone, in particolare con quelli prodotti dal fascicolo sanitario elettronico, una innovazione nata a Bologna. Non è più possibile una sanità costruita a segmenti e che non abbia il cittadino e la comunità al centro. Così come non è più possibile disporre, al tempo di Internet e del FSE, di tutti i dati di salute dell’assistito e della comunità in formato digitale senza utilizzarli. La sanità del dopo-coronavirus avrà bisogno di un nuovo progetto e di una nuova dimensione comunitaria che sappia guardare al futuro. Solo così si supera la crisi.

la registrazione del seminario è disponibile su Iperbole, il sito del Comune di Bologna tra qualche giorno a questo link:

http://www.comune.bologna.it/sportellosociale/articoli/102442


One Reply to “Dopo il Coronavirus, da Bologna, la SANITÀ’ del FUTURO, quella di COMUNITÀ’, nel seminario di apertura della Scuola Achille Ardigò del Comune di Bologna”

  1. Il CoronaVirus è piombato improvvisamente come una Falce Mortale trovando un terreno sprovvisto e con attrezzature scarse e/o mancanti. Troppi ospedali periferici sono stati dismessi col pretesto di scarsa utilità e quindi lasciando la Sanità Emiliana allo sfascio pur sapendo che tali flagelli si sono verificati ciclicamente in passato. Bisognerà tener conto in futuro di tutti questi dati per non farsi trovare più senza locali, senza strumenti e senza personale. Le lunghe liste d’attesa non sono servite ad aprire gli occhi…

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