e-health ad Arezzo e Firenze

Arezzo.Fine settimana di e-Health, all’annuale Forum sul risk management, per presentare l’Osservatorio Nazionale delle reti e-Care. Poi a Firenze, al 26° congresso nazionale della SIMG, Società Italiana di Medicina Generale. Sempre ad Arezzo ho avuto anche il piacere di presentare, per la prima volta, il mio nuovo libro, appena uscito in libreria, e-HEATH e FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO, edito da Il Sole24Ore. Ringrazio Paolo Del Bufalo, giornalista del Sole24Ore e i professori Favio Delbono dell’Univesità di Bologna (nonchè Sindaco della stessa città), Stuart Rosenberg (presidente e CEO della Harvard University School) che, assieme a Monica Bettoni, direttore dell’Istituto Superiore di Sanità, sono stati relatori della presentazione.

Come appare la sanità italiana e l’e-health in questi ultimi appuntamenti culturali? Almeno con tre grandi novità.

1. Il FSE (fascicolo sanitario elettronico) sta diventanto la vera novità della sanità italiana (ed europea), un appuntamento reale per tutti, per le Regioni, per il vasto mondo degli operatori sanitari e soprattutto per i cittadini.

2. C’è un ruolo sempre più dinamico dei medici di famiglia in rete nel mondo Internet: questa categoria, per lungo tempo sottovalutata nei programmi della sanità riformata (a causa del peso della burocrazia e dello strapotere della sanità ospedaliera), sta diventando protagonista della rivoluzione e-health (anche se questo passato di politiche marginalizzanti ha lasciato tracce corporative in almeno due generazioni di medici di famiglia).

3. Siamo agli albori di una nuova cultura della sanità e della salute: l’e-health, ovvero l’incontro storico tra Internet e la sanità. La consapevolezza si sta (lentamente) diffondendo in diversi ambiti, in particolare attraverso la comprensione dell’importanza delle reti eletroniche (internet) aperte ai cittadini, come i Cup, i servizi on line, i socialnetwork di salute e, per ultimo, il FSE. Non bisogna dimenticare che, fino a poco tempo fa, il FSE era considerato un aggregato di dati, un Electronic Health Record, ad uso esclusivo dei medici o della burocrazia di sistema!

E’ in atto un cambio di episteme, uno di quei passaggi storici che possono cambiare profondamente il modo di essere e di vedere la sanità italiana. Riuscirà la classe politica e manageriale della sanità a comprendere e indirizzare questo mutamento di episteme? E’ il vero interrogativo dei prossimi mesi e dei prossimi anni, poiché c’è sempre il rischio di chiusure e  incomprensioni culturali che possono ritardare di anni (a volte di decenni) i cambiamenti necessari. Sono convinto che anche il lavoro, prezioso, che si sta facendo tra Regioni, Ministero e CUP 2000 per l’Osservatorio Nazionale delle reti e-Care (il lavoro di questo anno è stato dedicato alla telemedicina) stia dando un significativo contributo nella direzione dell’innovazione culturale nel sistema sanitario (allego le slide che ho presentato ad Arezzo)

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