Genova, oltre il clamore e l’emozione, la morale ‘secretata’.

Genova, oltre il clamore e l’emozione, la morale ‘secretata’. Mi sono astenuto dallo scrivere, come tanti hanno fatto sui social, sulla tragedia di Genova. È una città che amo più di tutte per la sua storia, il mio lavoro (lì abbiamo realizzato per i genovesi il Cup, il centro elettronico che prenota visite ed esami in sanità). Ho ricordi bellissimi della città e delle sue passioni. Non sapevo cosa scrivere di fronte a un ponte immenso che crolla provocando quaranta morti. Ma dalle croniche questi giorni, dalle rovine del ponte Morandi, emerge un’Italia misera che ripudia, assieme a due secoli di storia gloriosa, la sua bellezza. Quella di tanti piccoli esponenti della classe politica che hanno rinunciato, senza dignità, per miseri interessi personali o di partito, alla tutela della sicurezza pubblica e della dignità nazionale. Contratti ‘secretati’, mancati controlli su una grande infrastruttura nonostante l’allarme lanciato da prestigiose università come il Politecnico di Milano, affarucci fatti nell’ombra. L’Italia ha vissuto altri grandi scandali, a patire da quello del Banco di Roma del I892 fino alla Banca Etruria (entrambi per emissione illegale di attestati di credito), passando per le tante Tangentopoli. Ma qui ci sono anche i morti e i feriti, tanti, c’è una città in ginocchio. Non so se la cura sbandierata sia peggio del male, come qualcuno sospetta. Non sono in grado di giudicare. Quello che vedo è il trionfo di una doppia morale, quella pubblica (da elargire al popolo) e quella del sistema politico, ‘secretata’. Sotto un articolo de la Repubblica di oggi 19 agosto 2018.

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