Governo, Regioni e Fascicolo Elettronico del Cittadino

Quando diventerà finalmente legge dello stato il Fascicolo Sanitario Elettronico (per ora regolato da ‘linee guida’ ministeriali)? Il progetto gira da due anni nelle commissioni di Camera e Senato in cui deputati e senatori sono in ben altre faccende affaccendati, ma sembra ripreso dai recentissimi provvedimenti del Governo Monti (attendiamo di leggere il testo definitivo varato dal Consiglio dei Ministri in questi giorni). Oggi, tra l’altro, è apparsa sui giornali (La Repubblica, vedi allegato) una notizia curiosa, ovvero che tre Regioni, Campania, Piemonte e Calabria, hanno già sperimentato il Fascicolo. Come è noto il FSE è già una realtà in Emilia-Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige (a Bologna si può perfino attivarlo in uno stand del Festival dell’Unità!), mentre le regioni citate hanno soltanto avuto dei finanziamenti (!) per farlo attraverso il CNR. Anche il Ministro Balduzzi, che sempre oggi annuncia sulla Repubblica una ennesima rivoluzione nella sanità, si dimentica di parlarne. Eppure, una cosa è certa, la vera rivoluzione del sistema sanitario, pubblico e privato, arriverà con il passaggio della sanità all’era di Internet e dell’Alta Comunicazione. Ma l’impatto di questa innovazione radicale è così aspro, come è stato in tutti i settori economici  ci ricordiamo del trasporto aereo?) che si preferisce esorcizzarla. Forse, dall’Emilia Romagna, dove come è accaduto per il CUP siamo apripista, dovrebbe venire un impegno maggiore a promuovere questa innovazione ‘dal lato del cittadino’ come amava definirla Achille Ardigò.

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