I nostri dati elettronici conservati nei server degli ospedali saranno ‘protetti’ con regole nuove: ieri alla SPISA (Università di Bologna) con Licia Califano dell’Autority Garante della Privacy

Prosegue con successo il Corso di Alta Formazione Assinter Academy – promosso dalla associazione delle società ICT delle regioni italiane in collaborazione con Politecnico e Bocconi di Milano, Università di Urbino e di Bologna – sul Fascicolo Sanitario Elettronico del Cittadino e la nuova sanità ad alta comunicazione. Ieri la Prof.ssa Licia Califano, componente dell’Autority Garante della Privacy, ha illustrato le linee, approvate il 4 giugno 2015 dalla stessa Autority, sul Dossier Sanitario (i dati dei pazienti conservati elettronicamente nei server degli ospedali e delle Asl). In sintesi:

  • tracciabilità e autorizzazione all’accesso: il cittadino deve sapere chi è venuto a conoscenza di un dato di malattia che lo riguarda oltre al medico che ha registrato questa informazione dopo una visita o un ricovero; è sempre il cittadino che deve autorizzare questo ‘accesso’ al sui dati
  • certezza dell’origine del dato conservato: il medico che prende visione del dato deve sapere esattamente da dove proviene e chi l’ha generato
  • esattezza del dato: il dato deve essere esatto, non parziale o incompleto
  • sistemi informativi condivisi per l’assistenza primaria: anche i dati che si formano in ambulatori del territorio devono essere protetti

Sono previste salate multe per ospedali e Asl che non rispettano le norme: da 30.000 a 180.000 euro. Questi ultimi devo fornire al cittadino che ne fa richiesta, entro 15 giorni, l’elenco degli accessi da parte di terzi al dossier sanitario conservato nei server della Asl per l’arco degli ultimi due anni.

La situazione italiana in termini di rispetto della privacy dei pazienti è ancora gravissima: in molti ospedali tutti vedono, di fatto, tutto. Queste norme completano i provvedimenti dell’Autority Garante dopo quelli emanati sul FSE. Un passo avanti dal lato del cittadino.

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