Telemedicina, una nuova tag

CUP 2000 è impegnata in progetti di monitoraggio della telemedicina. Nel corso di questi lavori abbiamo innanzitutto cercato una tag aggiornata del fenomeno. Le definizioni correnti ci sono sembrate incomplete, comunque culturalmente pre-Internet: “la telemedicina è l’insieme di tecniche mediche ed informatiche che permettono la cura di un paziente a distanza o più in generale di fornire servizi sanitari a distanza” (Wikipedia), “Un servizio di monitoraggio sanitario dell’utente che utilizza sistemi di pronto accesso alla consulenza di esperti ed alle informazioni del paziente, indipendentemente da dove il paziente o le informazioni risiedano” (Osservatorio Nazionale delle reti e-Care). Anche in sede di Comunità Europea si trovano, più o meno, definizioni analoghe, ovvero incentrate sull’aspetto tecnologico della rete. Riguardando la matrice precedentemente inserita in questo blog (del 17-06-09) sulle reti primarie (dati) e secondarie (e-Services) si può tentare, non senza fatica, una rilettura del fenomeno. Occorre infatti partire dalla costatazione che i recenti studi sulle reti e su Internet, nell’ambito della fisica (dinamica e composizione dei grafi) e della sociologia (dinamica e composizione dei sistemi organizzativi complessi), permettono una più precisa classificazione del fenomeno e-Health di cui la telemedicina fa parte. Le reti Internet della sanità (e-Health) possono essere classificate sia partendo dalla suddivisione tra reti tecno-organizzative (dell’organizzazione, come le reti intranet ed extranet e i sistemi informativi aziendali) e tecno-sociali (aperte ai cittadini) sia considerando la “qualità del dato” e le caratteristiche dell’e-Services che si va a costituire come “prodotto della rete”. Già nella matrice di classificazione delle reti definita “5×3” (presentata da CUP 2000 nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale delle reti e-Care: si veda ancora questo blog) era presente una distinzione tra le reti e-Health “primarie” (quelle che generano dati e informazioni personali, sociali e organizzativi) e “secondarie” (quelle che, attraverso l’utilizzo dei dati primari, generano e-Services specifici, come la prenotazione elettronica con i CUP, la telemedicina e-Care, l’EHR e l’EMR per le cure primarie, gli e-Services per il miglioramento dei processi aziendali, ecc.). La sociologia, in particolare la sociologia dei sistemi riformulata da N. Luhmann e da A. Ardigò, sia pure da versanti culturali diversi, permette inoltre di specificare il percorso di cura nel rapporto organizzazione sanitaria-ambiente (del cittadino) e nelle dinamiche comunicative-decisionali. Storicamente la sanità riformata porta a spostare il ciclo di cura, la presa in carico dell’assistito, dal “luogo interno all’organizzazione” (l’ospedale, dove il prodotto-servizio assistenziale viene comunicato con logiche interne, ovvero organizzative) all’ambiente del cittadino assistito, dove invece la comunicazione dell’assistenza assume valenza ambientale, del mondo vitale della gente: prima nel territorio (centri di cura primari, MMG e PLS) e poi, sempre più, Home Care. La cura è fondamentalmente un prodotto comunicazionale, di interazione tra medico curante (o altro personale specializzato) e assistito, supportato da tecnologia bio-medicale (la chimica dei farmaci, la tecnologia chirurgica e diagnostica, ecc.). Ridefinendo la Tag della telemedicina BtoC (rete di e-Services per l’assistenza home care) in questa nuova prospettiva scientifica e culturale si è portati a classificarla come: organizzazione di rete per fornire potenzialità (tecno-organizzativa) comunicazionale al fine dell’assistenza ambientale. Ovvero un complesso (organizzazione) di capitale digitale, umano, organizzativo e relazionale (rete) per supportare in ambito ambientale (quindi non ospedaliero o ambulatoriale) e con potenti flussi comunicativi, l’interazione assistenziale medico-paziente, rendendo efficace ed efficiente il prodotto dell’assistenza in questo nuovo ambiente.

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