Una lezione del Vescovo

Monsignor Ernesto Vecchi, Vescovo Ausiliario dell’Arcidiocesi di Bologna, ci ha onorato della sua presenza con una lezione ai dirigenti e quadri di CUP 2000 sul tema “valori dell’uomo nelle organizzazioni”. L’argomento è attualissimo. Il video registrato della conferenza è disponibile sul sito di CUP 2000: vi invito alla visione perché è veramente di grande interesse e ogni riassunto del testo ne ridurrebbe l’efficacia. Mi permetto solo di fare alcune considerazioni. La moderna azienda è un’organizzazione complessa. Come tutte le organizzazioni, anche quelle con le migliori intenzioni (scritte nella loro mission e perfino nella vision), non è umana ma tecno-umana, come ho occasione di spiegare agli studenti del mio corso di Sociologia dell’Organizzazione dell’Università di Urbino. L’organizzazione non ha una psiche e tanto meno un’anima. Sotto questo aspetto è per certi versi un “mostro” e non è un caso che le antiche fiabe raccontano con toni da brivido le organizzazioni del tempo (come il castello agli occhi dei poveri contadini). Anche l’impresa moderna, fordista e post–fordista, rischia di essere il “castello” di un tempo per i clienti (i cittadini) prima che per i dipendenti. Nella Nuova Economia e al tempo di Internet le aziende devono riscoprire ed esprimere forti valori etici a garanzia del loro comportamento e anche dei loro prodotti. Nel caso di aziende che producono, come noi, servizi di interesse pubblico, il rispetto della mission sociale deve diventare un vincolo fortissimo. Una volta mi è capitato di acquistare una licenza di software da un’azienda australiana per un sistema informativo medico ospedaliero. Il CEO di questa software house mi disse, senza mezze parole, che voleva precise garanzie sul corretto utilizzo dell’applicazione e sulla soddisfazione da parte dei medici come utenti finali. Il fatto che il cliente pagante fossimo noi gli interessava relativamente. Per CUP 2000 vale lo stesso principio verso le persone, spesso anziane, che vengono ai nostri sportelli, che ci telefonano o verso i medici che utilizzano il sistema SOLE da noi realizzato. A volte questi argomenti aprono anche qualche contrasto con i nostri clienti soci, i quali giustamente ci ricordano che sono i primi acquirenti (e paganti) dei nostri servizi. Ma io penso che un’impresa economica, non importa se privata o pubblica, debba costruirsi un’anima senza la quale diventerebbe una macchina priva di speranza. E’ questo anche l’insegnamento che ci ha lasciato il nostro Vescovo.

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