Università di Urbino. MIOS. Reti e nuove dimensioni della sanità

(appunti) Università di Urbino. Facoltà di Sociologia. Giovedì scorso. Master in Management Innovativo delle Organizzazioni Sanitarie (MIOS). Presentazione e discussione con gli studenti di due moduli di studio: management innovativo in sanità; e-Health/e-Care, cioè le reti di sanità di Internet. Grande interesse di tutti per la Rete SOLE della Regione Emilia-Romagna, realizzata da CUP 2000 (ma che sarà illustrata al Master in un workshop a settembre). Introduco e cerco di fondere l’analisi su quattro coordinate (figura seguente).

1. Epistemologica: la scienza della sanità e l’organizzazione del servizio si formano nel ‘900 in sbalzi distinti (due fasi epistemiche, il richiamo è ancora a Foucault) e ricorsivi, che seguono queste chiavi di volta: personale – collettivo (e di nuovo personale nell’era di Internet). Si vedano gli appunti precedenti in questo blog. Con l’inizio del novecento si forma la clinica moderna in un contesto eugenetico della cultura medica (medicina, corpo, malattia: ogni persona ha un percorso salute – malattia e una storia fisica diversa dalle altre, come d’altronde i corpi; all’interno di queste storie personali e di questi corpi si genera la malattia e la salute). Il medico e lo scienziato clinico dell’accademia sono gli artefici del primo modernismo sanitario. Ma il primo modernismo porta, in Europa, anche agli orrori dell’eugenetica nazista e fascista. Con la fine della seconda guerra mondiale c’è lo sbalzo collettivo; vengono istituiti i grandi sistemi sanitari europei, a partire da quello inglese del ’48. La salute e la malattia diventano un fatto collettivo e sociale; le grandi epidemie sono state sconfitte; la riforma sanitaria italiana del 1978, dopo dieci anni di movimenti sociali, segna il coronamento di questa cultura della knowledge class. La burocrazia della sanità riformata è il principale veicolo di questo secondo modernismo sanitario. Con l’arrivo dell’AIDS (1984) si scopre il vecchio mondo dimenticato, quello delle epidemie, ma anche quello della malattia come risultato di un percorso tutto individuale. Inizia il post-modernismo della sanità. Lo studio della genetica, le scoperte sul genoma e sulle cause (genetiche) delle principali malattie che portano alla morte (oncologiche, cardiologiche) riporta il ciclo scientifico e culturale verso il personale. Con l’inizio del nuovo millennio il problema della personalizzazione della cura diventa drammaticamente attuale. La società informazionale di Internet e della comunicazione elettronica (la società in rete) mette nelle mani del cittadino uno straordinario potere (e domanda) di comunicazione con cui la sanità deve misurarsi (in termini di innovazione e di integrazione tra servizi). Il cittadino e il medico (professionista della salute) sono, in un rapporto sempre più diretto e sempre meno mediato dai poteri burocratici, i protagonistica di questo post modernismo che va verso l’informazionalismo. La scienza sanitaria riscopre l’intimità della persona e l’organizzazione sanitaria esce dai templi della cura per esplorare (non burocraticamente) il mondo vitale della gente. Le reti di Internet rendono possibile tecnicamente questo salto comunicazionale (mettono a disposizione questo enorme potere comunicativo).

2. Di integrazione: tra servizi sociali (riferiti alla condizione sociale della persona sotto l’aspetto anagrafico, economico, familiare) e sanitari (salute-malattia, cura del corpo). Ma anche tra i livelli di intensità della cura in ottica di nuova domiciliarità assistenziale, ambientale. Una coordinata che si muove dall’alto in basso, e viceversa, passando dalle cure intensive (ospedaliere) a quelle primarie della medicina di base (territorio, medico di famiglia: la casa della salute) e ambientali (home care), secondo uno schema di organizzazione della sanità a tre livelli.

3. Di riprogettazione manageriale della struttura organizzativa sanitaria, che da verticale (il fordismo dei servizi, basato sul potere gerarchico della burocrazia) si orizzontalizza, gradualmente, attraverso il ribaltamento del rapporto con il cittadino – utente, che da top down assume la direzione del dialogo orizzontale, progettuale, recependo forti spinte bottom up proveniente dall’ambiente sociale. Ma anche potenziando la cooperazione inter-aziendale, le forme di partnership scientifiche attraverso il mondo di Internet. In questa fase le aziende si organizzano prima, lentamente, per progetti, poi a matrice e infine governano i processi attraverso le reti, la complessità dei nodi e dei link, l’interazione di cluster di medici, utenti, professionisti, ricercatori, amministratori. E’ una fase che vede il lento superamento della verticalità delle ASL.

4. Delle Reti Internet per la sanità e il welfare, che permettono: 1. la condivisione del dato tra i professionisti della sanità (e-Data) in una nuova eccezione di Electronic Medical Record (Interoperability, Older record incorporation, Privacy, Standards, ecc.); 2. Il trasferimento del dato al cittadino come suo naturale e legale possessore (Electronic Health Record; fascicolo elettronico personale) in una forma semanticamente e tecnologicamente (la cartella web) accessibile; 3. L’accesso elettronico ai servizi sanitari (ma anche a quelli sociali) a partire dai CUP; 4. Il trasferimento in rete delle informazioni e conoscenze per l’assistenza home care (e-Care), compresi i processi di deospedalizzazione e i servizi (e-services) di telemedicina, teleassistenza e telesoccorso. Queste reti hanno una duplice-triplice dimensione: sono tecno-sociali nella parte che vanno in direzione del cittadino (dall’organizzazione assistenziale al cittadino; tra i cittadini, come il social network); tecno-organizzative quando assumono funzioni di (e) governance di sistema (trasmettono informazioni tra soggetti, nodi, organizzativi, amministrativi) o di (e) governance clinica (quando mettono in comunicazione i medici: condivisione del dato).

Nella figura che segue l’algoritmo è un composto di 3(reti) x 3 (sottoreti) x 3(livelli di cura-assistenza). La rete più esterna è quella dei dati (e-Data), degli Health – Medical Records, che alimenta le reti sottostanti: e-Services di accesso (rete centrale); e-Services di e-Care (teleassistenza, Telemedicina). Ogni rete ha un ciclo: sociale, che coninvolge il cittadino (ciclo alto); organizzativo, di sistema amministrativo e clinico (ciclo basso). Un hub di rete, in genere soggetto esterno al ciclo Sistema Sanitario – Ambiente dei cittadini, alimenta il flusso comunicativo tra nodi ambientali dei citatdini e nodi sistemici del servizio sanitario organizzato (grafo centrale)

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