Saremo sempre connessi alla Rete

In una intervista di Jena McGregor  a Tim Cook (La Repubblica e Washington Post di oggi), l’AD di Apple dice una cosa che tutti dovrebbero capire per conoscere il mondo di domani e forse già quello di oggi. Saremo sempre e tutti connessi. Lui, Tim Cook, sottolineo il ‘tutti’, essendo, ovviamente, un uomo di business; io, come sociologo della salute e della rete, sottolineo il ‘sempre’, cioè la possibilità di avere, senza interruzioni temporali, i dati dematerializzati sul nostro corpo e sulla nostra mente (non c’è una grande differenza antropologica tra le due cose: all’inizio dei tempi era una soltanto, come ci ricorda il lombrico che si muove benissimo nel terriccio avvertendo il secco e l’umido con il corpo-mente).  Tutti i parametri vitali del nostro corpo saranno permanentemente connessi e monitorati in tempo reale. Sempre, 24 ore al giorno,  entro e non oltre la metà del prossimo decennio. Ciò interesserà non soltanto i portatori di particolari patologie,  i cardiopatici o i malati di Alzheimer, ma, come dice Cook, ‘tutti’. Diciamo: ben presto qualche miliardo di persone. Se, per qualche disguido, usciremo di casa al mattino senza la  connessione dei nostri parametri vitali, ci sentiremo in forte disagio; anzi, di più, in una situazione di insicurezza, perfino di serio pericolo. Più o meno quello che succede quando ci rechiamo al lavoro, di buon mattino, avendo dimenticato a casa il cellulare. A me capita per buona parte del mio tempo mensile, quando mi trovo ad Asmara, in Eritrea, dove non c’è ancora una rete telefonica di connessione a Internet. Mi sento in uno stato di ‘sofferta sconnessione’. Essere sempre connessi sarà una cosa positiva è non negativa. Non ascoltate gli ipocriti asceti della privacy o quelli che si vantano di non usare quasi mai il telefonino (una curiosità: tra costoro c’erano Gianni Agnelli e Toni Blair, non proprio asceti). Io mi sento più tranquillo sapendo chi i miei  dati personali sono protetti nei server della Silicon Valley  della Apple e di Google che in quelli di qualche  ospedale italiano. Con dati dematerializzati generati da una connessione permanente può prendere avvio la medicina pro-attiva, capace di curare le malattie prima che si manifestino. La sanità del futuro.

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